In equilibrio

Sono giorni stracolmi di magone. Mi tengo un nodo in gola dall’inizio di  settembre.
Da quattro anni l’inizio di settembre si porta sempre dietro nostalgia e occhi lucidi. E ancora non riesco ad abituarmi all’idea che sia successo davvero, che mia cugina sia morta.
Quest’anno è diverso però. Quattro erano gli anni che ci separavano, così quest’anno ho esattamente la sua età. Da adesso in poi, ogni giorno che passa per me, è un giorno che lei non ha potuto vivere. E, per quanto possa sembrare triste, questa continua consapevolezza, questo pensiero a cui non posso fare a meno di dedicare qualche momento ogni giorno, mi rende una persona più libera di quanto non sarei altrimenti.
Libera dalla paura di fare delle scelte che segnano punti di non ritorno. Scelte che se fosse per il mio carattere continuerei a rimandare o affiderei a qualcun’altro. Se c’è una cosa che mi hanno insegnato gli ultimi quattro anni è sapere sempre quello che voglio. Chiedermi se ogni mia giornata l’avessi vissuta o me la fossi semplicemente lasciata scivolare addosso. Sapere sempre di essere al mio posto. E tenermelo stretto, il posto che sento mio.
Per la prima volta dopo tanto tempo non mi sento più sballottata qua e là dagli eventi. Per la prima volta nella mia vita quest’anno ho provato la meravigliosa sensazione di essere almeno un pochino padrona di me stessa. E non c’entra nulla la parziale indipendenza economica o l’aver dovuto imparare a stare sola la maggior parte del mio tempo. Dipende tutto dall’aver imparato a scegliere la mia vita ogni giorno. Non è semplice come sembra essere sinceri con se stessi rigurdo a ciò che si vuole per la propria vita, tante sono le influenze esterne.
Così, nonostante il magone di cui parlavo all’inizio, sono probabilmente una persona più felice di quanto non sia mai stata. E un po’ più sicura di me. E soddisfatta di quello che sono. E non è affatto poco.

(Merita di essere visto e ascoltato dall’inizio alla fine: Heima, Sigur Rós)

2 pensieri su “In equilibrio

  1. Davvero non è una conquista di poco conto, la sicurezza e la consapevolezza della propria vita di cui parli sono un grande tesoro da trovare, e soprattutto da riuscire a tenere stretto a sè.
    Proprio ieri, dopo il mio ennesimo fallimento universitario, ho avuto modo di pensare seriamente a quello che sto facendo, specie perché mi è stata urlata in faccia una verità che da troppo tempo ormai faccio finta di non vedere.

    Sapere che nonostante tutto quello che può andare male e farti soffrire hai qualcosa di solido e positivo a cui aggrapparti mi rende davvero davvero felice.

    Ti voglio bene..

  2. Penso che la sensazione di poter avere davvero in mano la propria vita sia una delle migliori in assoluto. E come ben sappiamo tu ed io, molte volte le persone nemmeno si chiedono se effettivamente abbiano questa libertà o meno, o peggio, pensano di averla, la danno per scontata.
    È bellissimo sapere che ciò che fai ti rende felice, è anche meglio di sapere che sia io a renderti felice… perché la felicità con le persone che ti stanno attorno arriva se per prima cosa stai bene con te stesso.

    Ti amo…

    (Che bello quel dvd…)

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